La DAD è stata proposta dal Ministero dell’Istruzione, per creare continuità e consentire agli studenti tutti di ultimare il programma scolastico con il supporto degli insegnanti on line. Questo tipo di soluzione, si è palesata immediatamente limitante per certi aspetti, e potenzialmente valida per altri. La prima e più importante problematica evidenziata dai primi approcci alla DAD, è stata la difficoltà delle famiglie, che avevano a disposizione un solo pc, da dividere sia con i propri fratelli che con i propri genitori impegnati nello smart-working. Alla carenza di materiale, si aggiungeva poi una forte carenza di linee internet e supporti adeguati.
Il Governo, ha cercato di fornire supporto alle famiglie che necessitavano di strumenti, tablet e pc, cercando cosi da fornire a tutti gli studenti eguali possibilità. A questo tipo di problematica però, immediatamente risolta grazie ai provvedimenti presi dal Governo, se ne è presentata un’altra: la difficoltà degli alunni di utilizzare suddetta strumentazione per poter accedere alle piattaforme utilizzate per la DAD. In particolare i bambini dell’infanzia, hanno palesano enormi difficoltà nell’utilizzo iniziale di queste piattaforme, oltre che nell’accettazione del contatto esclusivamente visivo, freddo e poco produttivo per i bambini di un’età inferiore ai dieci anni.
I bambini con problematiche specifiche in particolare, che vengono inquadrati in un contesto specifico, e a cui vengono sottratti distrattori per favorire la qualità del lavoro, hanno subito maggiormente questo “distacco”, e hanno palesano numerose difficoltà (in particolare nella fase inziale), rispetto alla DAD.
Oltre ai bambini, anche le insegnanti, si sono trovate in netta difficoltà rispetto a questo nuovo approccio di didattica a distanza: in primis, per la mancata capacità di utilizzare dei supporti tecnologici specifici, le video lezioni in streaming, le riunioni su Meet, Gsuite o diversi altri spazi virtuali, dove la scuola ha cercato di creare la sua base d’appoggio. La formazione di ogni docente è differente, per cui, molte insegnanti, prive delle strumentazioni e delle conoscenze adeguate, hanno avuto difficoltà nell’utilizzo della DAD.
La didattica a distanza, sia per la scuola primaria di primo e secondo grado che per quella secondaria, è risultata utilissima per diversi aspetti: gli studenti hanno impiegato produttivamente il loro tempo, affrontando questo cambiamento in modo maturo e consapevole; hanno potuto continuare il programma scolastico, mediante appuntamenti precisi, attraverso i quali, entravano in una stanza virtuale con i loro docenti. E’ stato un approccio sicuramente utile, anche se parecchio difficoltoso per alcuni.