Pubertà precoce. Perché appaiono i primi segni quando i bambini sono così piccoli.
Nella norma generale la pubertà si raggiunge dopo gli 11 anni. E’ quello il periodo in cui si iniziano a notare i primi cambiamenti nelle bambine. Il seno che cresce e la comparsa dei primi peli. Per i maschi si deve aspettare ancora e si inizia a notare un cambiamento nella voce.
Quando notiamo nei nostri figli delle anomalie rispetto alla loro età dobbiamo chiedere subito il parere del pediatra che saprà darci i consigli migliore per come agire a riguardo.
Quali sono i fattori che causano un anticipare di questa fase della crescita dei bambini? Perché molte bambine hanno i primi segni mestruali anche a 8 anni?
Per potere capire meglio cosa avviene nel corpo, bisogna partire dall’inizio.
L’inizio della pubertà
La pubertà inizia con la comparsa dei caratteri sessuali secondari, cioè con quelli più evidenti che sono lo sviluppo del seno nella bambina e l’ aumento della dimensione dei testicoli nel bambino. Nel giro di 3/4 anni si raggiunge la maturità sessuale e la capacità di procreare.
La pubertà inizia quando l’ipotalamo rilascia degli impulsi di GnRH di una certa ampiezza e frequenza, che stimolano l’ipofisi a produrre gonadotropine.
Epoca in cui è da considerarsi normale la comparsa dei primi segni.
Nella norma, i primi segni di sviluppo puberale compaiono tra i 8 e i 13 anni nelle femmine e tra i 9 e i 14 nei maschi.
Durante la pubertà lo scatto di crescita puberale è pari a 20-25 centimetri nelle femmine e di 25-30 centimetri nei maschi.
Nelle bambine lo scatto di crescita puberale avviene precocemente e coincide con lo sviluppo del seno. Nei maschi lo scatto di crescita puberale avviene molto più tardi, a metà circa del corso dello sviluppo puberale.
Quando si parla di pubertà precoce?
Si definisce pubertà precoce vera la comparsa dei primi segni di sviluppo puberali. Per le bambine avviene a un’età inferiore agli otto anni, mentre nei maschi al di sotto dei nove anni.
Normalmente, si tratta di statistiche, poiché si prende in considerazione ciò che nella norma avviene per le diverse etnie.
La pubertà precoce è molto più frequente nelle femmine rispetto ai maschi.
Da sempre si riconosce il fatto che le bambine crescono più in fretta rispetto ai maschi che spesso hanno uno sviluppo più avanti con l’età.
La differenza, però sta nel fatto che per i maschi non causa alcun problema, mentre nelle bambine, il raggiungimento della pubertà può portare diversi disturbi fisici. Ghiandole gonfie nel seno, dolori addominali, perdite vaginali, mal di testa, ecc..
I tempi cambiano e oggi è raro sentire casi di bambine che notano la comparsa della prima mestruazione anche a 15 anni. Oggi, al contrario, sono sempre di più i casi di bamb ine che a soli 9 anni hanno una formazione completa.
Studi effettuati a riguardo hanno evidenziato un anticipazione dello sviluppo puberale, rispetto a un tempo. E’ in particolare, è dal 1997 che si verificano casi di bambini con una formazione anticipata rispetto a un tempo.
Poiché tutto cambia, si ha avuta la necessità di riconsiderare la definizione di pubertà precoce.
Se, ad esempio era precoce la formazione di una bambina quando avveniva a 10 anni, oggi non lo è più.
La Commisione della Società Endocrinologica Pediatrica ha stabilito che solo quando la presenza di comparsa dei segni puberali avviene al di sotto dei 7 anni occorre fare un approfondimento completo.
Tra i 7 e gli 8 anni, quando si evidenzia un’accelerazione della velocità di crescita, uno sviluppo osseo più avanzato di 2 anni rispetto all’età cronologica del bambino, o dei problemi neurologici o la presenza di problemi psicologici, richiede un approfondimento diagnostico.
Il problema non deve essere sottovalutato. E’ bene fare dei controlli approfonditi quando una bambina raggiunge lo sviluppo puberale così presto.
Gli studiosi affermano che anche se lo sviluppo puberale dopo i 6 anni di età è lento, si deve considerare il rischio che il bambino possa avere delle ripercussioni nella sua salute fisica ed emotiva.
In uno studio multicentrico su 428 bambine affette da pubertà precoce centrale sono state trovate anomalie neurogene nel 16% dei casi. In particolare, in queste bambine la pubertà era iniziata tra i 7 e gli 8 anni di età.
I bambini sono troppo piccoli per poter capire cosa sta accadendo. Loro hanno il diritto di continuare a giocare spensieratamente. Se ciò accade, è bene prendersene cura e e non rendergli la situazione più difficile di quella che è. Tutto deve essere visto con estrema naturalezza. Solo così si potrà aiutare una bambina ad accettare la sua condizione fisiologica.
E’ stata considerata l’ipotesi di una eventuale associazione tra lo sviluppo neurologico e la precoce attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi. E’ stata posta l’attenzione su un eventuale disturbo della personalità, cercando di prevenire dei disturbi neurologici facendo una diagnosi precoce.
Come possiamo classificare la pubertà precoce?
Bisogna distinguere tra pubertà precoce vera o GnRH-dipendente e Pseudopubertà precoce o GnRH-indipendente.
Pubertà precoce vera.
E’ una condizione molto più frequente nelle femmine rispetto ai maschi con un rapporto di 10 a 1.
Da uno studio effettuato in Belgio nei primi anni 90 si è notato come nelle femmine la causa più frequente sia quella idiopatica, mentre nei maschi è organica.
La pubertà precoce vera è causata da un’attivazione precoce della secrezione ipotalamica di GnRH con tutte le caratteristiche che ne conseguono. Pertanto si tratta di una pubertà completa che riguarda sia i caratteri sessuali primari che secondari.
Si distingue in:
Idiopatica
Organica.
Quella idiopatica può essere familiare, cioè che dipende dalla familiarità oppure che non lo dipende. In questi casi la formazione del bambino avviene sotto i 7 anni di età.
Nel caso di pubertà precoce organica, distinguiamo l’amartoma ipotalamico che è quella più frequente.
Come si deve intervenire in questi casi?
- Lo specialista osserverà per un arco di circa 3 mesi, la progressione dello sviluppo dei segni puberali.
- Valuterà la crescita ossea con un Rx del polso.
- Cercherà di capire se si tratta di pubertà precoce vera e scarterà l’ipotesi che si possa trattare di una pseudopubertà. A questo scopo viene fatto un dosaggio delle gonadotropine.
- Le bambine vengono sottoposte a un’ecografia pelvica per esaminare il volume ovarico.
- Va anche valutato il rapporto corpo/collo.
- Con una risonanza magnetica, viene esclusa l’ipotesi che possa trattarsi di una pubertà organica.
Trattamento per far regredire i segni di una maturazione sessuale.
Questo trattamento viene fatto allo scopo di evitare un turbamento emotivo e psichico del bambino che è ancora troppo piccolo. Si vuole evitare che non sviluppi troppo la sua altezza o che il bambino resti di una statura inferiore a quella dei suoi coetanei dello stesso sesso.
Per i bambini al di sotto dei 6 anni, il trattamento è sempre consigliato per preservare l’altezza. Per le bambine tra i sei e gli otto anni, non tutte devono essere trattate.
Ne trarranno benefici le bambine con età ossea avanzata e con una rapida progressione.
Lo specialista, soltanto dopo un colloquio con i genitori, potrà decidere se trattare o no il bambino, considerando anche gli aspetti psicologici.
Trattamento
La pubertà precoce è trattata con la somministrazione per via intramuscolare del GnRH. Il trattamento viene fatto ogni 4 settimane fino a quando le bambine compiono 12 anni di età ossea, mentre i maschi 14 anni circa..
Una volta sospeso il trattamento avviene la comparsa delle mestruazioni nel giro di un anno, nelle bambine e dei livelli di testosterone nei maschi.
Nel corso di tutto il trattamento, i bambini vanno controllati e in particolare:
- peso
- altezza
- segni puberali
- Ripetuto l’esame del Rx del polso per rivalutare l’età ossea.
- Dosaggio delle gonadotropine dopo carico con GnRH.
- Valutato lo sviluppo ovarico e uterino con l’ecografia pelvica.
Pseudopubertà precoce
E’ causata da alterazioni enzimatiche dell’ormonogenesi delle ghiandole surrenali o della tiroide oppure da formazioni di cisti nell’ovaio o a processi neoplastici ormono-secernenti.
La pseudopubertà precoce è chiamata anche pubertà precoce periferica o incompleta. E’ caratterizzata dalla comparsa di alcuni caratteri sessuali secondari come i peli e le spalle large nei maschi e l’allargamento del bacino nelle femmine.
Avviene una perdita della sequenza fisiologica in assenza dell’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.
Con il dosaggio delle gonadotropine dopo la somministrazione del GnRh i valori di LH e di FSH sono ridotti.
In base al sesso del bambino e degli ormoni prodotti, la pseudopubertà precoce si può distinguere in una forma isosessuale, cioè concordanza tra sesso e ormone prodotto o in una forma eterosessuale. Cioè aumento dei livelli ematici di estrogeni nei maschi e di androgeni nelle femmine.
Per concludere, lo specialista dall’anamnesi familiare e dall’esame obbiettivo assieme alla radiografia del carpo e all’ecografia pelvica, accompagnati ad altri esami di laboratorio potranno risalire alle cause. Il medico potrà stabilire a quale trattamento ricorrere che può essere sia medico con la somministrazione del cortisone nel caso si tratti di sindrome surrenogenitale oppure di tiroxina nel caso di ipotiroidismo oppure chirurgico.