Non possiamo far finta di niente perché la sua estrema sensibilità gli permette di percepire la nostra sofferenza e, pertanto, evitare di dargli dei chiarimenti fa ancora più male.
Non è facile far accettare a un bambino la malattia di una persona cara che può essere il nonno, la mamma, il papà o una sorellina. In questi casi lo psicologo può essere un supporto molto utile per la famiglia. Guida i genitori nel migliore modo possibile al fine di poterci convivere meglio.
E’ straziante sentire la voce di un bambino che ti domanda guardandoti con due occhioni grandi così: “Mamma perché stai sempre a letto?” oppure: “Perché dobbiamo andare in ospedale?”.
Come gli si dice che la mamma ha una malattia o che è malato lui stesso?
A un genitore questo fa tanto male, ma purtroppo anche la malattia fa parte della vita. Non si può tacere a un bambino che vuole sapere di più per accettare meglio quello che sta accadendo. Ignorarlo sarebbe peggio.
I bambini si accorgono se in casa c’è un clima teso e se la mamma ha pianto. A loro non sfugge nulla, tanto vale cercare in qualche modo di dare delle spiegazioni.
Per quanto i genitori si sforzino di nascondere l’evidenza, i bambini risentono di quel velo di malinconia che attraversa una famiglia dove c’è una persona malata.
Anche nelle favole si incontra il tema della malattia, come in quella di Cappuccetto Rosso dove la bambina va a trovare la nonna ammalata.
Trovando spunto dal racconto, si deve aiutare il bambino a tirare fuori le proprie emozioni, instaurando con la famiglia una comunicazione costruttiva. A tutte le sue curiosità si deve pote rispondere con estrema serenità, facendo capire che le cure e la buona volontà di tutti possono aiutare l’ammalato a guarire e a soffrire di meno.
Per i più piccoli, un mezzo di espressione utile può essere il disegno, dove si possono trasformare in colori le emozioni che si provano. Possono rappresentare un oggetto o un paesaggio con i colori che preferiscono, dicendo quale emozione rappresenta: la tristezza, la paura, la solitudine e anche il dolore.
Per aiutare il bambino a provare gioia e felicità anche in un momento così triste come la malattia della persona malata, i genitori devono trovare il modo di farlo sentire utile ad alleviare la sofferenza alla persona che soffre.
– Organizzate una visita all’ospedale e portate dei disegni.
– Realizzate con l’aiuto della mamma un cuscino per far sentire la nonna più comoda.
– Fate un collage di fotografie che ritraggono il bambino e il nonno nei momenti più felici e donateglielo per non farlo sentire da solo nei momenti più duri.
Sono gesti importanti per il bambino che anche in un momento così duro riesce a provare della gioia.
E’ utile spiegare al bambino, con parole semplici adatte alla sua età, le fasi della malattia e dargli il tempo di rielaborare le proprie emozioni. I genitori devono essere disponibili all’ascolto e devono far sentire il bambino sempre sostenuto e appoggiato.
Per metabolizzare il dolore e entrare in contatto con le emozioni del bambino, uno strumento efficace è il gioco.
Purtroppo, la malattia può interessare direttamente il bambino e nonostante le sue difficoltà, deve essere aiutato e incoraggiato continuamente.
Il bambino trasferisce nel gioco il suo problema piccolo o grande che possa essere e ciò lo aiuta ad accettarsi.
Coinvolgete nel gioco i fratellini e gli amichetti ed evitate che il vostro bambino si senta solo ed emarginato.
Lo scambio di ruoli è importante per far sentire il bambino più forte e consapevole della sua malattia che è fatta dell’ora della terapia, delle medicine sgradevoli da prendere e dell’ora del riposino.
Sono momenti che penalizzano la vita di un bambino che avrebbe bisogno solo di essere spensierato e di divertirsi con i suoi coetanei.
Il gioco simbolico è utile per sostenere il bambino durante il periodo della malattia perché trasportare nella finzione ciò che è reale aiuta a rendere tutto più accettabile.
E’ necessario, in caso di malattia, trattare il bambino sempre allo stesso modo. Mamma e papà tendono a viziarlo e accontentarlo, ma così facendo lui noterebbe le differenze con i fratelli e poi si andrebbe contro le regole della casa. Il bambino malato sentirebbe il peso della sua condizione e invece di gioire per tutte le attenzioni ricevute, vedrebbe la sua diversità come un handicap e quindi la sua sofferenza diventa maggiore.
Per far sentire il bambino il più normale possibile, si deve vivere regolarmente ogni attimo della vita esigendo da lui il rispetto delle regole che possono essere da quelle di riordinare i giochi o le matite colorate dopo averle usate a quella di alzarsi dal letto e venire a tavola per mangiare tutti insieme.
Solo così si può aiutare il bambino a metabolizzare la malattia. Sicuramente per un bimbo piccolo, vedere papà o mamma sempre a letto non è una cosa piacevole. Si rende conto che quello che sta accadendo non fa parte della normalità specie se fino a quel momento la vita era diversa.
Figuriamoci se è proprio lui a essere ammalato. Si deve tenere sempre informato del tipo di malattia che lo ha colpito e dei progressi che la medicina fa ogni giorno per aiutarlo a guarire presto.
La speranza è la base di tutto e la forza di continuare a vivere è fondamentale per aiutare il bambino a relazionarsi con i suoi coetanei e vivere serenamente la sua vita se pur con i suoi ostacoli.
Per aiutare i bambini a capire la propria malattia è nato il programma Medikidz: una collana di libri e un sito internet dove tante malattie vengono raccontate con l’ausilio di supereroi.
Creando un avatar, il bambino ha la possibilità di conoscere altri bambini con delle problematiche simili. Può condividere con loro le sue esperienze. Può farsi aiutare dal suo supereroe di riferimento per conoscere meglio la sua malattia e combatterla.
Clicca qui e scoprirai di che si tratta.
https://www.jumohealth.com/
Auguriamo alle famiglie di sorridere sempre e ai bambini di tornare a correre spensierati.