Sono tanti i bambini che accusano dolori alle gambe. La loro sofferenza si nota e le mamme non sanno proprio come aiutarli. Solitamente questi dolori arrivano durante le ore serali e notturne.
Da bambini ci dicevano che erano i dolori della crescita. Ne soffrivamo fino all’adolescenza. Si tratta proprio di questo o c’è altro?
Quando arrivano improvvisamente, il bambino manifesta una grande sofferenza. Piange, si contorce e nessuna posizione pare possa calmarlo. La mamma non sa come intervenire. Lo massaggia, lo consola e si pone mille domande. Una fra tutte è
Non esiste una prova scientifica che si tratti di dolori associati alla crescita del bambino. I medici li chiamano anche “dolori ricorrenti notturni agli arti dei bambini”.
Le mamme dei maschietti che giocano a pallone li attribuiscono a qualche movimento busco o a un trauma procurato durante la partita. Poi si accorgono che gli episodi dolorosi si manifestano spesso senza una correlazione al gioco.
Ne soffrono i bambini già verso i 3 anni fino all’età della pubertà. In alcuni periodi sono più accentuali. Verso i 5/7 anni e tra gli 8 e i 12 anni. Sono periodi di sviluppo del bambino la cui massa scheletrica si trasforma completamente. Da quella di un bambino piccolo si trasforma in quella di un bambino grande e poi in adolescente.
Il dolore si può presentare a qualunque ora del giorno, ma maggiormente dopo una giornata di impegni tra scuola e sport. Il bambino si corica e inizia a lamentare dolore alle ginocchia e poi ai polpacci. Sono come dei crampi. Possono dolere anche le cosce e i piedi. Le fitte sono distribuite su tutta la lunghezza della gamba. Talmente è tanto il dolore da stremare il bambino finché si addormenta. Può durare pochi minuti, mezzora e poi sparire improvvisamente.
Il malessere è spesso generalizzato al punto da non poterne indicare il punto che duole.
In realtà non si conoscono le cause reali di questi dolori. In tanti li hanno sempre attribuiti allo sviluppo osseo del bambino. Si pensa che il bambino sta crescendo in fretta. In effetti si nota l’allungamento dei piedi e l’ingrossamento delle ginocchia e delle caviglie che prima erano molto esili. Anche le braccia a volte fanno male per gli stessi motivi. Lo sviluppo dell’apparato locomotore provoca lo stiramento delle membrane che avvolgono le ossa.
Molti pensavano che dopo un episodio doloroso, il bambino il giorno seguente sarebbe allungato di qualche centimetro.
C’è da dire che la crescita del bambino non avviene da un giorno all’alto. In realtà, questi dolori sono associati ai movimenti che il bambino fa durante il giorno. Corre, salta, si arrampica. Non sta mai fermo e spesso gli sforzi che compie superano le capacità del suo sistema muscolo-scheletrico.
Poiché i muscoli non sono abituati a compiere tutti questi sforzi, rilasciano una grande quantità di acido lattico che si deposita nei punti dove il bambino accusa poi il dolore.
Per questo motivo la maggior parte dei dolori della crescita si presentano il tardo pomeriggio o nelle ore serali. L’organismo sta smaltendo l’acido lattico.
Soffrono maggiormente di questi disturbi i bambini che non svolgono abitualmente attività fisica. Di conseguenza, quando fanno poi qualche sforzo le loro ossa ne risentono particolarmente.
Molti genitori credono che i bambini si inventino questi dolori perché desiderano attirare l’attenzione. Pensano che a volte esagerino perché non vogliono andare a scuola il giorno dopo o perché così la mamma li fa andare nel lettone con loro.
Il dolore c’è davvero, ma una componente psicologica c’è davvero. E’ questa che a volte rende questi dolori insopportabili. Pare che le ossa si vogliano spaccare.
I bambini hanno bisogno di essere calmati. Forse anno accumulato rabbia. Si sentono nervosi e concentrano questo loro malessere tutto sulla muscolatura che si irrigidisce e scatena un dolore ancora più forte.
Quando i bambini soffrono così tanto, non fa male viziarli un po’. Allora perché non farli mettere nel lettone e tutti accoccolati si sentiranno al sicuro. I loro muscoli inizieranno a rilassarsi e il dolore si ridurrà lentamente.
Durante questi episodi dolorosi il bambino sente una sensazione di smarrimento e ha paura.
Per aiutarlo a rilassarsi, fa bene massaggiargli delicatamente le gambe e rassicurarlo. Possibilmente fargli bere una camomilla calda o se lo preferisce il suo latte. Iniziando a calmarsi, sotto al piumone caldo si addormenterà e a questo punto, meglio non muoverlo da là.
Non esiste una cura specifica per questo tipo di disturbo.
– E’ sufficiente intervenire cercando di calmare il bambino con massaggi e coccole. Con il massaggio i muscoli sono meno tesi e il dolore diminuisce.
Quando gli episodi di dolori della crescita diventano frequenti e il bambino mostra di soffrire davvero tanto, è normale l’allarmismo da parte dei genitori.
Per sentirsi tranquilli, possono richiedere una visita specialistica con un fisiatra o un reumatologo. Lo specialista, se lo riterrà opportuno, richiederà degli esami specifici.
In questo modo si accerterà con assoluta sicurezza che i dolori che il bambino accusa non sono da attribuire a reumatismo, nè a problemi scheletrici. Tanto meno a problemi gravi che potranno essere ricercati tramite una TAC o una Risonanza Magnetica.
Se i dolori della crescita sono accompagnati da altri sintomi, dobbiamo rivolgerci al medico che saprà darci dei consigli.
Potrebbe trattarsi di qualche patologia diversa, quindi sarà meglio chiedere un parere medico.