Psicologia

La masturbazione nei bambini. Perché molti bambini si toccano e come intervenire.

La masturbazione è un argomento che molti genitori non vorrebbero mai affrontare, ma i bambini lo fanno fin dalla nascita. Tutto nasce dalla curiosità di esplorare sia il mondo che lo circonda, sia il suo stesso corpo che è a se stante da quello della madre.

La masturbazione è una fase dello sviluppo psico-evolutivo del bambino che prende coscienza di se stesso.
Sin da quando il bambino si trova nel grembo materno e precisamente qualche mese prima della nascita, già lo fa esplorando i propri genitali. Lo farà nei mesi a venire durante il bagnetto e anche ai cambi del pannolino.

  • Si tratta, inizialmente della curiosità di scoprire com’è fatto il suo corpo.
  • In un secondo momento, finita la fase esplorativa, si passa alla manipolazione durante la quale il bambino scopre di trovare piacere nel farlo e ricorre a questo sistema per consolarsi nei momenti in cui soffre la solitudine.

Parliamo di masturbazione, ma in realtà nei bambini è un atteggiamento consolatorio che li aiuta ad accettare meglio delle situazioni difficili.

Può paragonarsi al gesto di succhiarsi il dito o di esplorare il naso. Molti bambini lo fanno quando sono stanchi e in procinto di addormentarsi.

La masturbazione secondo Freud

La sessualità infantile è stato un argomento molto affrontato da Freud, il padre della psicoanalisi. Lui ci ha fatto una descrizione dettagliata dell’aspetto psicologico del bambino. La sua teoria ha dimostrato che attraverso processi di maturazione, il bambino passa dall’esplorare la bocca per finire alla zona dei genitali.

Secondo Freud la sessualità infantile segue delle tappe prestabilite.

  1. La prima fase è rappresentata dalla fase orale che va dalla nascita ad un anno di vita. Per questo motivo il lattante trova consolazione nell’usare il ciuccio, succhiarsi il dito e richiede spesso il seno materno. Per alcuni bambini questa prima fase non si ferma all’anno. Specie il succhiarsi il dito resta un’abitudine fino ad adulti. Sicuramente causata da traumi vissuti durante l’infanzia: il senso di abbandono per la nascita di un fratello, o la separazione dei genitori. La morte di un congiunto.
  2. Una seconda fase detta anale riguarda il primo anno del  bambino fino ai 3 anni.  Questa fase coincide con l’abitudine del bambino a utilizzare il vasino. Trova soddisfazione nell’espulsione delle feci, ma può capitare che per dei conflitti con i genitori, volutamente non usi il vasino, ma si libera ovunque si trovi. Addirittura, bambini con problemi psicologici, tendono a trattenersi.
  3. Abbiamo poi una fase di stasi temporanea che va dai 6 anni fino alla pubertà.
  4. Poi vi è anche una quarta fase che riguarda quella genitale.

L’attività di masturbazione dà benessere e tranquillizza i bambini.

Inizia prima nelle bambine.

Un tempo era condannata da coloro che vedevano nei bambini questi atteggiamenti. Oggi non è più così.

Già verso i 2 anni, si può verificare che le bambine muovano ripetutamente le gambe, strisciano gli arti inferiori o mettono dei giocattoli tra le gambe. Le mamme notano questi comportamenti dei loro bambini. Possono verificarsi  raramente o spesso e si nota un colorito del viso, anche della sudorazione e subito dopo un atteggiamento rilassato del bambino.
Spesso, i genitori o le maestre non riescono a capire cosa abbiano questi bambini e si pensa addirittura a crisi convulsive.

La masturbazione nei bambini. Come intervenire?

A questo tipo di comportamenti dei bambini, i genitori devono intervenire con attenzione per non arrecare danni alla loro psiche. Come tanti momenti della crescita del bambino, questo rappresenta una tappa normale del suo sviluppo psico affettivo.
Il bambino non deve essere sgridato poiché ciò potrebbe causargli degli inutili sensi di colpa.
Si possono usare dei trucchetti per ridurre lo stress del bambino ed evitare di far diventare la masturbazione un pensiero costante.

  • I bambini hanno bisogno di distrazioni. La noia non fa bene a nessuno e quindi sia a scuola le maestre e a casa i genitori si devono incoraggiare i bambini a svolgere attività creative, oltre ai quotidiani compiti scolastici. Fare dei disegni, un collage o creare degli oggetti che richiamano le ricorrenze o da regalare ai parenti per il loro compleanno. Questo darà loro modo di scaricare la tensione.
  • Poiché le manifestazioni masturbatorie possono indicare carenza d’affetto, di deve cercare di colmare i momenti di assenza dei genitori, stando più tempo assieme. Si possono organizzare delle uscite, come un pomeriggio in gelateria o una mattinata di sole al parco.
  • I bambini hanno bisogno di essere abbracciati di più e coccolati. Fatelo in particolar modo adesso che il bambino ve lo sta chiedendo con queste manifestazioni.
  • Se si nota con troppa frequenza questo comportamento nel bambino è bene parlarne con il pediatra che potrà valutare una visita psicologica.
  • I genitori devono fare in modo di creare in famiglia un clima sereno, per evitare che il bambino possa risentirne chiudendosi nel suo mondo.
  • E’ bene indagare se alla base di comportamenti di questo tipo del bambino ci sono problemi a scuola, come nel rapporto con i compagni o con gli insegnanti.
  • Un atteggiamento di completa apertura tra genitori e figli migliora la psiche del bambino. Un dialogo costante li aiuta a esprimere le sue ansie e le paure che possono avere diversa origine. I genitori devono mostrarsi sempre comprensivi e incoraggiare i bambini nell’affrontare qualunque problema si possa presentare.