Fin dalla nascita, si tende a scegliere il gioco specifico per bambini e bambine. Superata la fase dei carillon e dei peluches, i giocattoli più indicati per le femmine sono le bambole, la casa di Barbie o la cucina. Quelli più adatti per i maschi, il camion dei pompieri, il kit del piccolo chimico o del costruttore, oppure la pista per il trenino e le automobiline.
I tempi cambiano e con loro tutti si devono adeguare. Oggi esistono le donne camioniste e gli uomini chef, ma allora perché si continua a fare delle distinzioni?
Un tempo era una regola fissa. Le femmine giocavano con bambolotti con tanto di ciuccio e pannolino, pentolini di tutte le misure e passeggini per portare a spasso le bambole. I maschietti si divertivano a giocare alla guerra, facevano la lotta, e per la maggior parte delle volte ricevevano in dono pistole e arco con le frecce.
Ancora oggi, molti nonni che notano delle stranezze nel modo di giocare dei loro nipotini sono molto preoccupati poiché temono che questo indichi una tendenza sessuale diversa dalla loro natura.
I bambini sono bambini ed è assolutamente naturale che un maschietto culli un bambolotto o gli dia anche il biberon. Questi sono atteggiamenti innati che mostrano sensibilità e affetto. Tutti hanno un fratellino e amano prendersi cura di lui. Le mamme poi sono prese da esempio nell’accudimento dei piccoli, nei lavori in casa e in cucina.
Un bimbo piccolo che vede la mamma usare la scopa, o le pentole in cucina desidera fare lo stesso.
La stessa cosa vale per le bambine che sono attratte dai giochi maschili. Adorano andare a cavallo o arrampicarsi a una fune. Molte bambine amano guardare il papà riparare un tavolo o costruire la gabbia degli uccelli. Sono affascinate dalla sua capacità e vorrebbero imitarlo.
I negozi tendono a separare i reparti, sia di abbigliamento che di giocattoli. Il colore che li differenzia è da molto tempo imposto: il rosa con tutto il seguito che ne comporta tra fiori, nastri, fiocchi, decorazioni e luccichii.
Per il maschio è l’azzurro e niente più. Guai se indossa magliette con cuoricini o fiocchi. Tutto ciò che lo caratterizza deve essere tutto fuorché vivace e sfavillante.
Anche i maschi amano l’allegria, i fiori e i pupazzi. Perché i grandi hanno deciso che solo le bambine devono guardarsi allo specchio e gioire quando indossano un vestito e invece i maschi devono infilare una maglietta e via?
Quando nel negozio di giocattoli c’è il reparto femminile e quello maschile, si decide a priori che al maschietto piacerà un genere di giochi piuttosto di un altro.
Oggi i gusti sono cambiati e i bambini amano molte attività un tempo esclusivamente femminili. Da sempre sono esistiti i sarti, i cuochi, i domestici o gli infermieri. Anche se sono professioni più femminili, ciò non toglie che anche molti uomini le amino.
Forse, le cose sono cambiate di più per le donne che oggi sono camioniste, tassiste, scalatrici e astronaute.
E’ errato decidere di formare la loro personalità imponendoli questi stereotipi, perché ciò li influenzerà sulla loro carriera lavorativa e anche sulle loro scelte di vita.
Così facendo, quando un bambino ha preferenze diverse di quelle che la società si aspetta, si sentirà inadeguato e insicuro. Penserà di non essere mai accettato e per questo motivo cercherà di soffocare le sue vere ambizioni. E’ come il figlio del medico che ha paura di confessare al padre che vuole diventare agricoltore.
Il capo del dipartimento di Ingegneria dell’Università di Cambridge ha ribadito che una bambina incoraggiata a utilizzare le costruzioni o altri giochi da maschio, la aiuterà nella sua carriera, permettendole di intraprendere attività di successo.
Perché non capire che i tempi sono cambiati e che non si possono destinare alle bambine giocattoli che rispecchiano attività che un tempo facevano parte del mondo della donna. Ai maschi, il mondo tecnologico e l’avventura?
Attraverso il giocattolo si continuano a fare delle discriminazioni.
In Gran Bretagna è polemica e Marks & Spencer ha avviato la “gender neutrality” dei giocattoli. I giocattoli vengono collocati nei negozi senza separarli tra loro e proponendoli allo stesso modo.
A Londra, Hamleys ha riorganizzato i suoi locali senza distinguere i locali per sesso.
A Stoccolma, con la catena Toys “R” Us, con un catalogo con l’immagine di una bimba con pistola e un maschietto con una bambola, mostra un suo slogan che dice: Lasciamo giocare i bambini con quello che gli va.
Gli esperti pedagogisti affermano che le forzature tra giochi da maschi e da femmine creano gabbie, che restano chiuse per sempre e difficilmente da adulti si potranno riuscire ad aprire.
E’ errato continuare a inculcare nella testa delle persone che sono le donne quelle che devono accudire i figli e curarsi della cura della casa e che l’uomo deve lavorare solo fuori casa.
La famiglia, in queste condizioni, non resiste a lungo. La coppia non si rispetta poiché ognuno con i propri ruoli non riconosce i sacrifici dell’altro.
Nella società odierna si crea una gran confusione considerando che ci sono bambine che sognano di sposare il principe azzurro e vivono in un mondo incantato fatto di lustrini e paillette e mamme che invece sono manager e hanno poco tempo per truccarsi e lucidare la casa.
Lo stesso discorso vale per i maschietti. Si lotta tanto per la pace e i bambini del dopoguerra sono ormai un ricordo lontano. Allora perché si continua a fare giochi di questo tipo?
Se ci riflettiamo bene tutti i mestieri sono per tutti, senza nessuna distinzione.
Un bambino vuole giocare con un bambolotto? Forse ama la famiglia, i fratelli e da grande vorrà diventare infermiere, ostetrico, pediatra.
Gioca con la casa di Barbie? Vorrà fare il costruttore o l’agente immobiliare o semplicemente il papà.
Una femmina preferisce giocare con le macchine? Forse ama la formula Uno, le forti emozioni e ha uno spirito libero.
I neuropsichiatri sanno quanto il cervello infantile sia malleabile e che lo si può manipolare come si vuole. In una famiglia di musicisti, il giocattolo del bambino è in genere uno strumento musicale. In quello di un chirurgo lo stetoscopio. Una madre ballerina, trascinerà la figlia verso quella meta.
Non possiamo modificare gli aspetti naturali, ma possiamo cambiare quelli culturali.
Se vogliamo che le cose cambino ci dobbiamo impegnare tutti. Genitori, insegnanti, educatori e tate. Bisogna permettere ai nostri bambini di esprimersi come meglio desiderano. E’ provato che modelli sbagliati di gioco possono condurre verso condizioni gravi come il bullismo o l’anoressia.
Oltre ad arricchirli con una varietà di giocattoli intelligenti, si devono invogliare a intraprendere percorsi e iniziative diverse. Anche se molte volte tenderanno a cambiare idea, bisogna sempre assecondarli per permettere loro di fare le scelte in cui si sentono più portati.
I bambini sono delle spugne e per questo, incoraggiateli sempre. Fatevi aiutare in ufficio, a casa, mentre curate l’orto o una pianta, quando cucite o smontate un oggetto. Con loro ballate, cantate e disegnate.
I giocattoli sono i primi strumenti. Il gioco è il loro primo lavoro che li aiuterà a crescere e trovare il loro posto nella società.