Terrorismo. Con gli ultimi accadimenti nel mondo, che vedono gli attacchi terroristici causare la morte di molte persone tra cui anche giovani e bambini, in che modo si può far comprendere ai più piccoli cosa sta accadendo nel mondo e perché?
Purtroppo, ogni giorno siamo bombardati di notizie relative ad atti di terrorismo, tramite il telegiornale e anche internet.
Vengono inviate ripetutamente scene di attacchi terroristici con esplosioni e la morte di molte persone. Le immagini così crude, restano impresse nella mente dei bambini e non vengono dimenticate. I bambini provano molta paura di fronte a tutto questo. Non comprendono bene, ma possono restare traumatizzati.
Il compito degli adulti è quello di far comprendere ai bambini i motivi che scatenano il terrorismo e perché causano la morte.
Lo psicologo ci consiglia che prima di dare delle risposte ai nostri bambini, sia che siamo le insegnanti che la famiglia, dobbiamo cercare noi stessi di attenuare le nostre ansie. Un bambino percepisce immediatamente quando la mamma è spaventata e questo non lo può tranquillizzare.
E’, quindi necessario che siano prima i grandi a tranquillizzarsi e a convincersi che sarà sempre il bene a vincere sopra al male.
Quante volte i nostri nonni che sono nati durante la guerra mondiale, ci hanno raccontato la loro storia. Noi bimbi siamo rimasti a bocca aperta di fronte a questi racconti. Ci hanno parlato delle esplosioni, di quando dovevano correre ai rifugi al suono della sirena e alla povertà patita fin dalla tenera età.
Ora siamo noi a dover incoraggiare i nostri bambini e aiutarli ad avere l’ottimismo che serve per trovare la forza di lottare per un mondo migliore.
Nonostante si pensi che siano abbastanza grandi per non essere timorosi, questo non è vero. Possono essere ancora più turbati perché più consapevoli di ciò che potrebbe accadere.
Secondo Ernesto Caffo, professore di Neuropsichiatra infantile presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e fondatore e presidente di Telefono Azzurro, possiamo cominciare ad affrontare questi argomenti con bambini di 6 anni.
Cercare di ascoltare cosa hanno da dire e se sono già informati dopo averne parlato a scuola con gli insegnanti.
Chiedere loro cosa sanno dell‘Isis e del Califfato. Chiarire che non ha nulla a che fare con la religione, ma viene strumentalizzata allo scopo di compiere atti di violenza senza una logica. Vengono coinvolte tante vittime innocenti.
E’ importante precisare che i terroristi hanno da sempre compiuto violenze usando il nome della religione, ma che in realtà non è così perché non esistono religioni buone e cattive.
In questo modo i bambini, imparano a non avere pregiudizi nei confronti di coloro che professano religioni diverse.
Il The Times, il quotidiano britannico, ha affrontato l’argomento del terrorismo e ha dato dei consigli utili per aiutare le famiglie a rispondere alle domande dei loro ragazzi riguardo gli accadimenti che hanno coinvolto il mondo intero.
I bambini hanno bisogno di scaricare le loro paure. Dire che non c’è nessun pericolo non li farà stare tranquilli.
Bisogna sempre mostrarsi sicuri e rispondere con chiarezza a ciò che vogliono sapere.
E’ bene, sia a casa che in classe, realizzare dei disegni. I bambini con la loro fantasia possono esorcizzare le loro paure nelle immagini che rappresentano sul foglio. Rappresenteranno questi eventi tragici come li immaginano loro, utilizzando i colori che loro pensano siano più adatti.
Di fronte ad attacchi terroristici, oltre a discuterne a casa, se ne parlerà anche a scuola, con i compagni e le insegnanti. Se il bambino parte con un’idea errata, si sentirà confuso.
Dobbiamo essere rassicuranti con i nostri bambini, ma allo stesso tempo, è importante non reprimere le nostre emozioni, ma controllarle. Con questo atteggiamento da parte dei grandi, il bambino imparerà che le emozioni si possono esprimere.
E’ una cosa del tutto normale sentirsi molto tristi, essere arrabbiati, provare rabbia e dolore.
Con ciò che sta accadendo, si da l’opportunità ai bambini di capire che l’uomo non è onnipotente, ma ha dei limiti. Nonostante le avversità e il dolore, l’uomo ha la capacità di affrontare i problemi e guardare avanti.
È molto importante che il bambino percepisca in questi momenti, i valori di solidarietà.
Comprende anche i concetti di diversità umana, come la razza o la religione. Si deve avere rispetto di tutti coloro che la pensano diversamente da noi.
La cosa importante è che nessuno deve generare dolore e morte. Al contrario, nonostante i pensieri diversi, tutti devono mirare a un unico obbiettivo: la pace nel mondo.