Spesso i bambini con gli estranei sono bambini buoni ed educati, con il papà sono ubbidienti e tranquilli, ma quando arriva la mamma il loro comportamento muta improvvisamente. Cosa succede?
Molte mamme notano un atteggiamento insofferente dei bambini nei loro confronti, ma non riescono a capirne il motivo.
Sono tanti gli interrogativi che una madre si pone. Forse i bambini sono arrabbiati perché sono restati a lungo a scuola o dai nonni, in attesa che facesse ritorno a casa; si sentono esclusi a causa dell’arrivo di un fratellino e in qualche modo cercano di attirare l’attenzione facendo dei capricci oppure perché vogliono fare pesare il fatto di essere stati trascurati.
I capricci possono definirsi un fenomeno fisiologico per i bambini, guai se non ci fossero. Avremmo d’avanti bambini senza voglia di provare degli stimoli e di confrontarsi con il mondo che li circonda. I capricci permettono loro di provare delle emozioni.
I capricci fanno parte di loro. Con i capricci, i bambini provano le loro esperienze e sperimentano fino a che punto possono spingersi e attraverso di loro scoprono quali sono le risposte dei grandi dai quali desiderano ricevere regole e insegnamenti.
Molte mamme si sentono dire dalle maestre o dai nonni che sono stati bravi e obbedienti e poi quando tornano a casa iniziano a essere capricciosi e fanno finta di non sentire le richieste della mamma. Sono distratti e disobbedienti.
Consideriamo il fatte che i bambini con la mamma sono veramente se stessi; non devono fingere di essere quelli che non sono.
Se hanno voglia di camminare scalzi o di togliere i vestiti, non esitano a farlo. Se preferiscono non indossare una determinata maglia o non legare i capelli, non si creano problemi come quando a scuola molte cose sono proibite o dai nonni si devono comportare a modo.
Spesso le mamme, a questi atteggiamenti capricciosi dei loro bambini, si sentono sconfitte; penano di sbagliare qualcosa nell’educazione e le tentano davvero tutte.
Così i bambini si vedono di fronte una mamma irritata, che li punisce e li mette in castigo e a volte perdendo la pazienza, vola anche qualche scapaccione. Non è ciò che i bambini vorrebbero vedere perché la mamma è la persona che più di tutti deve comprenderli e rassicurarli in ogni momento.
I bambini hanno le stesse esigenze degli adulti e come loro hanno bisogno di scaricare il nervosismo e la stanchezza accumulati durante la giornata. Pertanto, se la giornata è andata male perché un compagno li ha offesi o hanno ricevuto uno sgarbo, ecco che di fronte alla mamma buttano fuori tutta la loro rabbia e trova il coraggio di sfogarsi piangendo e gridando.
Spesso, i capricci del bambino sono un modo per tenere la mamma più legata a sè. Spesso i bambini non sopportano di essere lasciati a scuola o con la tata e così iniziano a piangere sperando così che la mamma cambi idea è spesso fanno centro.
Le maestre cercano di tranquillizzare le mamme proprio perché sanno che una volta andate via, il bambino si calmerà automaticamente.
E’ proprio difficile poter tranquillizzare e addormentare subito i bambini. I bambini sono stanchi, irritabili, ma soprattutto sentono nei confronti della mamma un senso di rancore per essere stati lasciati troppo a lungo dai nonni o con il papà. Con dei capricci apparentemente immotivati, vogliono in qualche modo punire la mamma che gli è stata lontano troppo a lungo.
Per quanto lei li abbracci, li coccoli e tenti di consolarli, non è facile che smettano di fare capricci. Pare non si consolino mai e si mostrano scontrosi e difficili da gestire, finché crollano dalla stanchezza.
Nessuno è nato genitore e purtroppo ci sono mamme troppo prese da impegni di lavoro o dalla voglia di ricerca di libertà. I bambini percepiscono il poco trasporto di queste mamme nei loro confronti che nonostante molto presenti fisicamente, non lo sono mentalmente.
Non giocano con loro e si infastidiscono quando i bambini pongono molte domande. Vorrebbero che i loro piccoli se ne stessero tranquilli per conto loro e non disturbare, né loro, né il papà con cui desiderano trascorrere momenti di intimità o una cena tranquilla.
Figli di mamme di questo tipo sono maggiormente irrequieti e le loro mamme non sanno proprio come gestirli. I bambini percepiscono lo stato d’animo dei grandi e capiscono per quanto loro vogliano nasconderlo, quando una mamma è irritata, distratta e frettolosa nel momento in cui i bambini chiedono più attenzioni.
In questi momenti difficili da gestire, bisogna permettere al bambino di scaricate questa sua tensione. Non si tratta di viziarlo, ma di dargli la possibilità di esprimere ciò che prova.
Sempre entro dei limiti che non devono andare nella maleducazione, nell’uso di parole inappropriate o in atteggiamenti che potrebbero fare male a se stessi e agli altri, i bambini devono avere modo di esternare le proprie emozioni.
Impedendoglielo, si provocherebbe un atteggiamento di chiusura e susciterebbe una tensione tale che giorno dopo giorno sfocerebbe in comportamenti difficili da gestire sia a casa che a scuola o dai nonni.
In questo modo, spiegare con assoluta calma che la mamma ha dovuto fare delle commissioni importanti e che così facendo è più libera nel fine settimana per poter andare insieme al parco o al mare.
L’importante è che ciò che si promette si deve mantenere, sennò sarà meglio non fare delle promesse che non si possono rispettare.
Ponendosi in modo comprensivo non vuol dire cedere ai capricci del bambino, anzi è bene dirgli che anche se la mamma comprende la sua rabbia, purtroppo non può accontentare il suo capriccio; quindi dolci e affettuose, ma allo stesso tempo ferme e decise nel non voler cedere.
E’ un classico. Quando è ora di pranzo e i bambini devono consumare un pasto preparato dalla mamma, fanno un mucchio di storie. Magari a scuola, la maestra dice che hanno mangiato tutto e fatto persino il bis. A casa, invece, sono sempre svogliati e fanno un mucchio di capricci. Molte mamme, non credono quando un’insegnante afferma che il loro bambino ha mangiato tutto, poiché si riferiscono a quando sono a tavola insieme e lui mangia come un uccellino.
Lui si rende conto che per la mamma è molto importante che lui mangi e così lo fa apposta. In questi casi, non bisogna insistere e tanto meno assillarlo in continuazione. Piuttosto è bene mostrarsi serene nel dire che può capitare di non avere fame, ma che deve restare seduto fin a quanto tutti hanno finito. Se dopo pranzo inizia con le richieste di merendine varie, non bisogna cedere.
Se i capricci scattano alle giostre o al parco giochi, perché piangendo, il bambino dice che non vuol scendere dalla giostra o insiste nel voler fare altri giochi. Bisogna spiegargli pacatamente che purtroppo dovete andare via perché si è fatto tardi. Quindi, dopo avergli concesso un ultimo gioco, bisogna avviarsi verso l’uscita in maniera decisa. Il bambino risponderà positivamente al comportamento determinato della mamma.
Se i capricci del bambino esasperano così tanto i genitori, al punto di provocare dei conflitti all’interno della famiglia, meglio rivolgersi a uno psicologo.