E’ la famiglia e l’ambiente che il bambino frequenta a far crescere in lui il senso dell’umorismo. Dipende dal modo di essere dei genitori stimolare il bambino a sviluppare in lui il senso dell’umorismo.
Un bambino con il senso dell’umorismo è più simpatico agli altri, divertente e ha più amici rispetto a quello che non lo è e non apprezza nemmeno che gli altri lo siano.
Accresce così la sua autostima, senza parlare poi del fatto che ridendo aumenta anche la sua salute fisica.
In ambito psicologico molti studi hanno affrontato l’argomento e sottolineato i benefici dell’autoironia, dello humor e della risata sui bambini.
Altri studi hanno messo in connessione umorismo e creatività. Come si insegna ai bambini a parlare, allo stesso modo, si deve insegnare la capacità di saper ridere.
Fin dalla nascita, il bambino osserva ogni singola espressione della madre, riconoscendo il suo stato d’animo e quindi quando è felice e se è triste o malinconica.
Il senso dell’umorismo nasce così, trasmesso dalla mamma che gli sta sempre accanto, specie i primi mesi di vita e da lei il bambino impara come interagire con il mondo che lo circonda. In questa fase, il neonato piange spesso a causa delle sue esigenze, ma ride anche molto.
Ride delle facce della mamma che gli fa le smorfie, con il sollecito o con un semplice sorriso.
Tipico è il gioco del cucù che il bambino ama molto fare e ride a crepapelle anche quando vede il ripetersi di un’azione più volte o l’emissione di un suono.
Con lo sviluppo intellettivo cresce anche il senso dell’umorismo e le parole che assumono un significato preciso possono essere utilizzare per fare ridere. Una filastrocca con un finale divertente, l’attribuzione di un nome diverso a una cosa oppure l’utilizzo di un oggetto come fosse un altro e così via.
Il senso dell’umorismo accresce il linguaggio e il bambino pian piano impara ad afferrare dei concetti sempre più difficili.
Già verso i 3 anni i bambini iniziano a comprendere le battute più articolate.
Quando in famiglia c’è un clima giocoso e allegro, se gli stessi genitori hanno uno spiccato senso dell’umorismo, di riflesso lo sarà anche il loro bambino.
Per questo motivo esistono bambini con uno spiccato senso dello humor e altri no.
Quando si scherza spesso, si deve provare a ridere ancora anche quando lo scherzo si ripete e con fa ridere più. L’importante è indurre il bambino a ridere.
Per sviluppare nei bambini l’umorismo, si possono scegliere letture adatte, con racconti divertenti e se il bambino non è caratterialmente portato al riso, mentre si legge, ci si può lasciare andare a una fragorosa risata, per stimolarlo.
Come abbiamo già detto, dipende dalle persone che coinvolgono il bambino e quando in famiglia ci sono persone musone, è difficile che il bambino abbia un altro temperamento.
Non è un problema da sottovalutare, perché il senso dell’umorismo aiuta nei rapporti sociali e stimola la mente.
E’ utile fare un allenamento quotidiano con battute ironiche, scherzetti che rendono il clima anche piacevole.
Non sembra un compito facile, ma fin dalla nascita viene naturale essere giocosi con i bambini; con poco loro si divertono e gli adulti stanno preparando il terreno più adatto per forgiare il loro carattere.
In questo modo, sarà più facile, crescendo, essere capaci di rapportarsi con gli altri. Capire le battute e non sentirsi isolati nel momento in cui tutti scherzano e si divertono.
Con l’educazione, e fornendo sempre degli stimoli, si rafforzano le doti utili a cogliere l’ironia.
Occorre del tempo, ma pian piano si raggiungeranno i risultati e il bambino senza accorgersene interagirà con gli altri utilizzando tutte le sue risorse, tra cui anche il senso dell’umorismo.