Non c’è un’età prestabilita in cui iniziare a raccontare le favole. Si può iniziare prestissimo e non finire mai. Già alla nascita per il bambino che sente la voce della madre, è per lui una dolce melodia che lo aiuta ad affacciarsi al nuovo mondo.
Quando un neonato sente la voce dei genitori, è per lui il dialogo più bello che ci sia. Indipendentemente da ciò che stanno dicendo, se viene usato un tono pacato e dolce è l’atteggiamento giusto.
Solitamente, quando si mettono a letto i bambini, si crea con loro un’atmosfera tranquilla che gli permette di addormentarsi serenamente. Ogni bambino desidera essere rassicurato e quando la mamma si mette nel lettino con lui e gli racconta una favola, gli dà tanta sicurezza.
Non importa quale favola scegliate, iniziate con brevi racconti, perché un bambino molto piccolo non può riuscire a seguire una trama. Se lo preferite, potete anche inventare una storia adattata per lui. Ogni sera riproponetela e lui vi farà capire di avere gradito molto. Con il tempo ve lo chiederà lui stesso.
Ogni storia, ogni racconto rispecchia i fatti della vita a cui il vostro bambino si affaccerà un pò alla volta.
Sappiamo quanto ogni genitore sia stanco la sera e vorrebbe andare a coricarci, ma dopo una lunga giornata di lavoro, non si può sottrarre al consueto appuntamento in cameretta. E’ lì che vi aspetta il vostro frugoletto e non si addormenterà finché non gli raccontate una favola.
Ricerche condotte dai medici di Boston University ha messo in luce il fatto che i bambini abituati alla lettura fin da piccoli, nell’età scolare dimostrano di avere un vocabolario più ampio, sono più bravi nella scrittura rispetto ai coetanei che non hanno le stesse abitudini.
Leggere le favole fin da piccoli ai bambini, gli permette un maggiore approccio con la lettura, infatti saranno loro, col tempo a voler capire cosa c’è scritto in quei colorati libri di favole.
Un bambino che sta a contatto, fin da piccino con i libri, imparerà a leggere e scrivere prima dei suoi compagni, svilupperà intelligenza e capacità cognitive maggiori.
Fin dai primi giorni di vita è abitudine delle mamme approcciarsi ai loro piccoli con filastrocche e ninne nanne alle quali ogni giorno potrà aggiungere nuove parole e adattarle ai suoi progressi.
Racconterà storie di fate e paesi fantastici e man mano, introdurrà personaggi sempre nuovi come ad esempio gli animali della foresta, coinvolgendoli con illustrazioni e suoni.
Ci sono in commercio libretti interattivi dove i bambini possono trovare dei personaggi parlanti e loro possono schiacciare dei bottoni per farli parlare e nel caso degli animali imparare il loro verso. Sono i primi passi verso lo sviluppo intellettivo.
E’ importante incuriosire sempre il bambino, nel racconto di una favola e utilizzare sempre un tono rassicurante. Non temete se nel racconto compare l’orco o la strega cattiva. Il bambino si sentirà protetto dalla vostra presenza e vorrà ugualmente sapere come andrà a finire quella storia.
Con il tempo, vorrà leggere lui stesso e noterete in lui sicurezza e determinazione, si sentirà coinvolto nel racconto e vivrà le emozioni del protagonista che sarà diventato il suo eroe.
Quando è molto piccolo, vi basterà coinvolgerlo mostrandogli le illustrazioni e ogni sera ripetere le avventure di quei personaggi che diventeranno loro amici.
Quello che inizialmente sembra un modo per rassicurare il vostro bambino e creare un rapporto confidenziale e intimo con lui, diventa anche il mezzo per sviluppare le sue capacità di apprendimento. Con il racconto delle favole aumenterà la sua immaginazione e la memoria. I racconti che man mano diventeranno più complessi e adatti alla sua età, gli permetteranno di sviluppare le sue capacità cognitive e il pensiero logico.
Con l’arrivo dell‘età prescolare, l’abitudine al racconto permetterà loro di avere una maggiore proprietà di linguaggio e una capacità di comprensione dei rapporti spazio-temporali.
I personaggi delle favole, permettono al bambino di identificarsi e di non sentirsi solo o sentire disagio quando prova delle emozioni. Riesce così ad aprirsi ed esternare la rabbia e la paura.
I bambini ne sono attratti. Essi ne avvertono il desiderio per esorcizzare le proprie paure. E’ ciò che spiega la psicopedagogista. L’importante è che durante il racconto non si trasmettano al bambino i timori che sono soltanto la proiezione dell’adulto. Evitate versi minacciosi che possono farlo impaurire, ma utilizzate, invece, sempre delle parole rassicuranti e piacevoli al punto di divertirlo.
Nelle favole, il male viene sconfitto sempre. Alla fine della storia arriva la persona gentile che riesce a dare sicurezza. Così avviene anche nella realtà. Durante il racconto della favola, il bambino trova nell’adulto un porto sicuro dove sentirsi protetto da ogni pericolo.
La strega, l’orco, il lupo, il drago, la matrigna se presentati al bambino in maniera divertente possono essere utilizzate per aiutarlo ad affrontare le paure della vita reale.
Anche se un racconto può far paura, non stupitevi se il vostro bambino vi chiederà di raccontarglielo più volte. Anche se conosce il finale, se sa che a un certo punto avrà paura, lui vorrà riprovare le stesse emozioni. Giorno per giorno riuscirà ad affrontare le sue paure e saprà come fare a sconfiggerle.
I genitori sono troppo stanchi e indaffarati e danno poca importanza al momento delle favole. Con l’inserimento dei video giochi si legge molto poco. Il computer fa oggi quello che un tempo facevano le enciclopedie. Eravamo costretti a leggere e scrivere molto di più.
In Inghilterra il governo inglese per sensibilizzare le famiglie sostiene il progetto bookstart. Ogni bambino che nasce ha in regalo tre libri l’anno fino all’età di sei anni.
Anche in Italia si sta muovendo qualcosa. Sono nate due iniziative su scala nazionale. “Leggere per crescere” e “Nati per leggere“, con lo scopo di promuovere la lettura, coinvolgendo pediatri e bibliotecari. Durante la visita periodica, il pediatra regala dei libriccini ai bambini e indirizza i genitori verso le biblioteche.