Fin dalla nasciti ci sono bambini possessivi. Alcuni abbandonano questo atteggiamento, altri lo fanno divenire parte del loro carattere. Sono gelosi dei loro giocattoli e se a casa o a scuola giocano in gruppo tendono a litigare e piangere perché vogliono tenere un giocattolo tutto per sè.
Fin da piccoli hanno la tendenza a dire che ogni cosa gli appartenga. Tipico è il bambino che prima parola fra tutte è questo ” è mio”.
Dirà così anche quando alla scuola dell’infanzia gli verranno dati dei giochi per svolgere delle attività didattiche o dei pennarelli per iniziare a colorare.
Le insegnanti gli spiegheranno che i colori vanno scambiati con gli altri bambini e anche i giochi dopo averli usati, vanno riposti o consegnati ad altri bambini.
Il compito dei grandi è quello di usare delle strategie per correggere questo tipo di comportamento.
Quando il bambino è molto piccolo l’istinto di essere possessivo è una cosa innata, ma è bene correggerlo per evitare che diventi parte del suo carattere crescendo.
Generalmente, quando si tratta di un figlio unico, che cresce senza fratelli, si tende a restare possessivi, poiché non c’è stata l’abitudine di condividere con gli altri le proprie cose.
Un bambino che a casa cresce da solo, sa che tutto ciò che lo circonda gli appartiene. Gli viene naturale pensare che nessuno debba toccare i suoi oggetti. Ogni cosa è disposta come lui ha deciso.
Nel caso in cui verrà a trovarlo un cugino o un amichetto, è tipico notare che il bambino si senta a disagio quando l’intruso vuole allungare una mano per toccare i suoi giochi.
In questa condizione, si noterà che i bambini non riescono a giocare in modo disinvolto. C’è da un lato colui che non vuole cedere nulla e dall’altro quello che non ha modo di divertirsi.
Creandosi una condizione di estremo disagio, il bambino possessivo non si riesce a relazionarsi.
Solitamente, si tratta solo della cosiddetta fase egocentrica che inizia dai primi anni di vita, ma che poi, con l’inizio della scuola primaria dovrebbe sparire.
I bambini iniziano a capire che se vogliono socializzare devono sacrificare qualcosa. Ed ecco allora che cedono la penna, prestano il temperino e così via dicendo.
In questa fase il loro atteggiamento possessivo è innato. Più ameranno il loro gioco preferito, maggiore sarà il loro desiderio di volerlo tenere tutto per sè. cederlo agli altri, non fa proprio parte della loro natura. Sarebbe come cedere una parte di sè.
La cosa più difficile di questa caratteristica è che il bambino tende a dire “E’ mio” anche di giochi altrui. Per il solo fatto che li ha usati per poco tempo e gli sono piaciuti, vorrebbe tenerli per sé e portarli a casa.
Naturalmente, se il gioco appartiene ad un altro bambino, nasce un litigio e una situazione di trambusto dove i bambini inizieranno a piangere e a strillare.
A partire dal primo anno, si inizia a formare la sua personalità. Il bambino comincia a staccarsi dalle figure di riferimento e a percepire la differenza tra ciò che lo circonda e se stesso. Questo processo di identificazione di sé, si accompagna a una convinzione che tutto ciò che lo circonda gli appartenga.
Ci vorrà molto tempo finché il bambino riesca a comprendere il concetto di condivisione. A lui riesce già difficile interagire con gli altri, figuriamoci scambiare i propri giochi.
Dopo avere usato i giochi degli altri, li deve restituire e i suoi li deve prestare e a sua volta gli verranno resi.
I bambini, quindi, devono imparare che:
. Non tutti i giochi gli appartengono
. Il senso di condivisione
. Il senso di collaborazione con gli altri.
Facendo un lavoro su questa caratteristica del bambino, lo si aiuterà, quando sarà più grande, a essere capace di inserirsi meglio in un gruppo di lavoro scolastico. Molti bambini hanno difficoltà a lavorare in gruppo e spesso preferiscono lavorare da soli, dichiarando di trovarsi meglio.
Con la condivisione, si fanno più amicizie, ci si diverte di più e la giornata è più piacevole.
Questa è la base per costruire una personalità serena e un atteggiamento di apertura verso gli altri.
Crescendo figli estroversi, avranno maggiori capacità di relazionarsi e svilupperanno meglio le loro capacità interpersonali.
Facendo un lavoro su di loro, si inizierà a vedere i primi cambiamenti dopo i 4 anni di vita.
Vediamo alcuni comportamenti da assumere nei confronti di bambini possessivi.